I recenti passaggi normativi costituiti dal Testo Unico del Vino (2016) e dal Decreto Ministeriale n. 6899 del 2020 hanno portato alla legittimazione a livello ministeriale del patrimonio storico-ambientale costituito dai “vigneti eroici” e “vigneti storici”. Per questi ultimi, il D.M. fissa una serie di criteri per ottenere il riconoscimento, tra cui l’utilizzo di metodi di allevamento tradizionali e l’esistenza in data antecedente al 1960. Come già notato, tale normativa apre nuovi spazi per ricerche geostoriche e archeologico-ambientali applicate alla caratterizzazione e alla valorizzazione del patrimonio paesaggistico rurale del paese. Il contributo discute limiti e potenzialità delle fonti cartografiche storiche per lo studio diacronico dei paesaggi vitati, anche attraverso l’incrocio con fonti di terreno proprie della ricerca archeologica. A questo proposito si presentano due casi studio, situati in Liguria e in Trentino, che permettono di esplorare serie documentali diverse (XVIII-XX secolo), a causa della diversità di fonti disponibili per i territori dei diversi stati pre-unitari del Paese. La cartografia storica è stata raccolta e analizzata in successione, secondo il metodo del filtraggio cartografico, per costruire una “biografia” dei paesaggi vitati dei casi studio. In conclusione, si vuole evidenziare le potenzialità dell’analisi geostorica e delle fonti cartografiche per fornire informazioni su estensione, forme di allevamento e composizione dei vigneti storici, anche in funzione di una geografia storica applicata capace di rispondere ai riconoscimenti ministeriali. Al tempo stesso, l’esame dei due casi studio permette di far emergere spunti di riflessione teorici e metodologici da porre in dialogo con le categorie ufficiali attualmente impiegate.

Recent regulatory decrees such as the “Testo Unico del Vino” (2016) and the Ministerial Decree n. 6899 of 2020 led to the official legitimation of “heroic vineyards” and “historical vineyards” as historicalenvironmental heritage. For obtaining the latter recognition, the M.D. establishes a series of criteria, including the use of traditional farming methods and existence prior to 1960. As already noted, this legislation opens up new demands for geo-historical and environmental- archaeological research applied to the characterization and enhancement of the Italian’s rural landscape heritage. This paper discusses the potentialities and the limits of historical cartographies for the diachronic study of vineyard landscapes, also by cross-checking with the bio-stratigraphic evidence collected during the archaeological research. In this regard, two case studies are presented, located in Liguria and Trentino (Italy), which allow for the exploration of different documentary series (18th-20th century), due to the diversity of sources available for the territories of the different pre-unification states of the Peninsula. The historical cartography was collected and analyzed in series, according to the cartographic filtering method, to build a “biography” of the vineyard landscapes. In conclusion, the paper highlights the potential of geo-historical analysis and cartographic sources to provide information on the extent, forms of cultivation, and composition of historical vineyards, also in terms of applied historical geography. At the same time, the examination of the two case studies allows to bright to light theoretical and methodological clues for discussing the official categories currently employed.